la filiera delle costruzioni: subito l’ecosismabonus

Il patrimonio edilizio della nostra Penisola “non risponde più alle esigenze di salute e sicurezza dei cittadini e necessita, dunque, di un profondo rinnovamento non solo per migliorare la qualità della vita ma anche per prevenire danni e rischi per le persone”, visto che “negli ultimi 50 anni le vittime dei terremoti sono state più di 4.000, e lo Stato ha speso in media 3 miliardi l’anno per ricostruire e riparare”. E’ partendo da questo assunto che la filiera delle costruzioni (composta da Ance, Legambiente, insieme a Oice, Federcostruzioni, Anaci, Ordini nazionali degli ingegneri, dei geologi, degli architetti e dei geometri e da Ingegneria sismica italiana) ha posto l’attenzione sull’urgenza di “un programma serio di prevenzione e di riduzione dei rischi che ha nell’Ecobonus e Sismabonus due validi strumenti: oggi, ad esempio – è stato riferito nel corso della conferenza di presentazione  a Roma della campagna di comunicazione #ecosismabonus – per manutenzione ordinaria si spendono all’anno circa 40 miliardi, circa la metà di quanto costerebbe un piano di manutenzione programmata, che darebbe valore aggiunto all’edificio e consentirebbe nel tempo risparmi economici importanti, per gestire la linea di sicurezza su tutti i fabbricati”.

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